Sassari, “Storia di un uomo magro”: a Palazzo Ducale la memoria dell’Olocausto

È la storia di Vittorio, un uomo magro che vive in un paese povero. Magro ma non così magro per fare la guerra, per imbracciare un fucile e andare in Jugoslavia. Scritto, diretto e interpretato da Paolo Floris, lo spettacolo “Storia di un uomo magro” andrà in scena martedì 18 settembre alle ore 19 a Palazzo Ducale, nella sala del Consiglio Comunale , in conclusione dei lavori del Consiglio. La pièce, liberamente tratta dal libro “Il forno e la sirena” di Giacomo Mameli, si ispira alla storia vera di Vittorio Palmas, noto “ Catzai”, ancora vivo e oggi centenario. Nel monologo, dalla narrazione leggera, Paolo Floris racconta di una missione semplice, che si trasforma presto in un inferno. Partito come soldato, il protagonista diviene prigioniero di guerra, e dalla Jugoslavia viene portato in Germania, dove si salva grazie a due chili di troppo.

Floris racconta la vita di Vittorio sfiorando lo stile fiabesco, utilizzando la sua testimonianza per raccontare la storia di tanti uomini comuni, che la violenza della loro esperienza ha trasformato in eroi. Una pagina di storia rimasta a lungo dimenticata nel dopoguerra, perché gran parte dei sopravvissuti, nella disperata volontà di voler cancellare ogni ricordo, ha tenuto per sé tutte le sofferenze patite. 

L’iniziativa, fortemente voluta dall’amministrazione comunale, vuole porre l’accento su un capitolo della nostra storia e richiamare l’attenzione sull’importanza della memoria. Contribuisce anche a rafforzare la presa di posizione del sindaco Nicola Sanna contro ogni forma di violenza. Una presa di posizione che il primo cittadino ha ritenuto necessario assumere in seguito agli ultimi episodi di discriminazione e di revival squadrista verificatisi in città. «L’arte aiuta a comprendere, a non dimenticare e a non ripetere – sottolinea il sindaco -. Voglio invitare la cittadinanza a riflettere. Quella di martedì è un’occasione per farlo, nella casa delle istituzioni, nella casa di tutte e tutti, insieme all’associazionismo democratico e antifascista». 
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