Università, dalla Regione 7 milioni contro la dispersione scolastica

Solo il 17 per cento degli studenti sardi consegue il titolo di laurea. Per combattere il fenomeno della dispersione scolastica, l’abbandono degli studi e il calo del numero dei laureati, la Regione investirà 7 milioni di euro nei programmi di “Orientamento all’istruzione universitaria o equivalente” per gli anni 2017/2021.

“Il passaggio dal sistema di apprendimento della scuola superiore, fortemente strutturato, a quello dell’Università – ha spiegato Francesco Pigliaru, durante la conferenza stampa di presentazione delle misure per l’orientamento, che si è svolta martedì a Villa Devoto – risulta spesso destabilizzante per gli studenti più deboli: nel migliore dei casi ritardano e nel peggiore rinunciano. Investire sull’orientamento significa intervenire in questo meccanismo e ridurre i margini di incertezza. Per aiutare i ragazzi a tenere la barra dritta, poi, l’intervento continua per tutto il primo anno. Sappiamo bene che per crescere abbiamo bisogno di giovani sempre più istruiti, e vogliamo aiutare le nostre Università a essere luoghi vivi e collegati con il mondo. I 30 milioni per la ricerca che abbiamo chiesto e ottenuto nel Patto con il Governo servono proprio a questo”.

L’intervento interesserà gli studenti del terzo, quarto e quinto anno delle scuole superiori di secondo grado e gli iscritti al primo anno di Università, a partire da questo anno scolastico e fino al 20121. Saranno alla guida del progetto le Università di Cagliari e Sassari che collaboreranno con tutti gli istituti scolastici alla creazione di un percorso di accompagnamento universitario orientato in base alle esigenze del mercato del lavoro e al numero di richieste di accesso ai diversi corsi di studio.

Lo studente, attraverso dei percorsi dedicati, avrà l’opportunità di conoscere i temi, le aree disciplinari, gli ambiti professionali e i settori emergenti, e potrà prepararsi attraverso dei test di autovalutazione in base ai diversi corsi di studio.

La linea A del potenziamento dell’orientamento a scuola serve a fornire agli istituti superiori gli strumenti per la valutazione del livello di conoscenze e competenze degli studenti rispetto ai requisiti richiesti per accedere all’istruzione universitaria, e a programmare interventi di rafforzamento delle abilità, anche attraverso una esperienza universitaria.

Gli studenti potranno svolgere un set integrato di test con difficoltà crescente, scaricabile anche on line dalle piattaforme curate dalle Università di Cagliari e Sassari. E anche i docenti delle scuole superiori dovranno seguire dei corsi sulle nuove metodologie. Inoltre verranno avviati percorsi di sperimentazione di alternanza scuola – Università, attraverso laboratori o seminari.

La linea B del potenziamento dell’orientamento in entrata all’Università prevede iniziative utili ad accrescere la consapevolezza nella scelta dei corsi di studio in base alle opportunità offerte nel territorio anche in termini occupazionali.

Soddisfatti i rettori delle Università di Cagliari e Sassari. “Il nostro programma è già iniziato – ha spiegato  il rettore Maria Del Zompo – puntiamo sulla motivazione dei giovani, sulla loro voglia di mettersi alla prova e applicarsi in corsi di studio che li attirano e gratificano. Attiveremo nelle scuole superiori percorsi modulari legati alle varie facoltà scelte. Nel piano strategico abbiamo previsto di trasformare le segreterie studenti in veri luoghi di accoglienza, sostegno e confronto in cui trovare gli strumenti del counseling e del coaching per affrontare al meglio il percorso accademico”.

Anche a Sassari sono stati avviati dei percorsi di orientamento tra scuola, famiglie e Università per il tutoraggio dei giovani studenti. “Siamo molto soddisfatti di questo intervento della Regione – ha affermato il rettore Massimo Carpinelli – senza il quale queste importanti azioni non si sarebbero potute mettere in campo. Stiamo lavorando con le scuole superiori, e le famiglie degli studenti, per eliminare il divario e il forte impatto che i ragazzi vivono nel passaggio dal sistema didattico della scuola a quello degli Atenei. Puntiamo alla consapevolezza della scelta e a un approccio sistemico e graduale”.

 

Foto Ras

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