Le parole giuste per raccontare la violenza di genere: tra diritto di cronaca e tutela della vittima

Focalizzare l’attenzione sul ruolo fondamentale degli organi d’informazione nell’abbattimento degli stereotipi, spesso connessi al fenomeno della violenza di genere. Questo è l’obiettivo del nuovo progetto ”Le parole giuste per raccontare la violenza di genere: tra diritto di cronaca e tutela della vittima”, rivolto al liceo classico musicale coreutico Azuni, terza L dell’indirizzo musicale, che ha già partecipato all’esperienza di alternanza scuola-lavoro con il quotidiano “La Repubblica”. L’iniziativa ha preso ufficialmente il via questa mattina, 22 maggio, nell’Istituto di via Rolando con un incontro a cui hanno partecipato esperti del tema. Il percorso educativo è inserito nel più vasto programma “Generiamo Parità”, sostenuto dall’assessorato alle Politiche sociali e Pari Opportunità in collaborazione con la commissione Pari Opportunità del Comune di Sassari, l’Ufficio scolastico territoriale per la Provincia di Sassari e il centro antiviolenza Aurora, gestito dalla cooperativa Andalas de Amistade.

L’assessorato alle Politiche sociali e Pari Opportunità ha affidato l’ideazione e l’organizzazione del progetto alla Commissione Pari Opportunità. ”Le parole giuste per raccontare la violenza di genere: tra diritto di cronaca e tutela della vittima” parte dalla Convenzione di Instabul che all’articolo 17 riconosce un ruolo centrale agli organi dell’informazione disponendo che gli Stati firmatari incoraggino «il settore privato, il settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e i mass media, nel rispetto della loro indipendenza e libertà d’espressione, a partecipare all’elaborazione e all’attuazione di politiche ed alla definizione di linee guida e di norme di autoregolamentazione per prevenire la violenza contro le donne e rafforzare la loro dignità». Obiettivo principale del progetto è aiutare i ragazzi e le ragazze a sviluppare capacità critica e stimolare riflessioni personali e di gruppo sulle modalità con le quali gli organi di stampa affrontano le notizie relative alla violenza di genere e al femminicidio. Ciò sottolineando l’importanza fondamentale del ruolo dell’informazione come valore sociale, capace di veicolare messaggi che orientano le opinioni dei cittadini e delle cittadine e di affrontare e scardinare i pregiudizi e gli stereotipi sociali e culturali alla base della violenza di genere. Un tema caro all’informazione sarda, che da tempo ha messo in campo una serie di iniziative per divulgare sempre di più un linguaggio scritto, parlato e visivo, corretto e rispettoso delle diversità dei generi e dell’immagine della donna. Un anno fa è nata GiULiA (Giornaliste indipendenti, unite, libere e autonome) Sardegna per dare una nuova ed equa rappresentazione della realtà, lontana dagli stereotipi, anche attraverso il linguaggio di genere combattendo così l’informazione che umilia e discrimina le donne.

Il percorso, accolto con grande interesse dal liceo classico musicale coreutico Azuni, si rivolge in particolare alla classe terza L dell’indirizzo musicale, che ha già partecipato all’esperienza di alternanza scuola-lavoro con il quotidiano “La Repubblica”, acquisendo competenze su come si scrive una notizia e come si fa “girare” l’informazione sui social.

Il progetto permetterà loro di riflettere sulla necessità di conciliare il diritto di cronaca, costituzionalmente garantito, con il diritto della vittima a non essere esposta al rischio di “vittimizzazione secondaria”, a opera degli organi d’informazione, che hanno il dovere di riportare la notizia in modo da non arrecare ingiusta sofferenza, offesa alla dignità e danno all’immagine della donna, già vittima di violenza.

” Le parole giuste per raccontare la violenza di genere: tra diritto di cronaca e tutela della vittima” si articola in due fasi: l’incontro di oggi rappresenta la prima, a cui hanno partecipato l’assessora alle Politiche sociali e alle Pari Opportunità Monica Spanedda, Celestino Tabasso giornalista dell’Unione Sarda e presidente di Assostampa Sardegna, Daniela Scano capocronaca della Nuova Sardegna e aderente a rete GiULiA Sardegna, Paolo Milia dirigente medico della clinica psichiatrica del’Aou di Sassari, psichiatra forense esperto in vittimologia, Agostino Loriga presidente della cooperativa Andalas de Amistade. Il tavolo è stato moderato da Elvira Useli, presidente della commissione Pari Opportunità ed esperta nelle tematiche della violenza di genere.

Durante l’incontro è stata promossa la riflessione sui temi del linguaggio scelto per le notizie di femminicidio e di violenza di genere, anche in vista della seconda fase del progetto, rappresentata dalla prova pratica di redazione di un articolo sul tema, con premiazione finale. Il concorso è finanziato grazie al fondo erogato dalla Regione Sardegna e messo a disposizione della Commissione Pari Opportunità dall’assessorato alle Politiche Sociali e Pari Opportunità del Comune di Sassari e dal Centro Antiviolenza Aurora, per sostenere lo svolgimento di un’azione educativa e di sensibilizzazione sul tema della prevenzione e contrasto della violenza di genere nelle le scuole cittadine.

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